NORME EDITORIALI PER LA PRESENTAZIONE DI ARTICOLI
Le lingue ammesse per la presentazione dei contributi sono l’italiano e l’inglese.
Si rimanda alle singole CALL per eventuali estensioni ad altre lingue europee (francese, spagnolo, tedesco, portoghese).I contributi devono essere inviati all’indirizzo e-mail dialetticaefilosofia@gmail.com in duplice copia:
- una copia in formato .doc, o .docx, o .rtf (completa di nome cognome ecc.)
- una copia in formato .pdf, opportunamente predisposta per la revisione anonima, nella quale quindi siano stati eliminati il nome dell’autore o dell’autrice del contributo e ogni riferimento nel testo o nelle note che renda esplicita l’attribuzione del saggio (per esempio: “si veda il mio …”, “sia consentito rinviare al mio …”, etc.).
N.B.:NON SARANNO PRESI IN CONSIDERAZIONE CONTRIBUTI CHE NON SIANO IN OGNI LORO PARTE CONFORMI ALLE SEGUENTI INDICAZIONI EDITORIALI.
I. INDICAZIONI PER LA STESURA DEL CONTRIBUTO
a) Struttura del contributo
N.B.:NON VERRANNO PRESI INCONSIDERAZIONE TESTICHE MANCHINO DI ABSTRACT IN LINGUA INGLESE,DELLE 5KEYWORDS E DELLA BIBLIOGRAFIA FINALE.
b) Titoli dei paragrafi
In testa al contributo andranno indicati: titolo dell’articolo, sottotitolo eventuale, nome e cognome dell’autore o dell’autrice, Università o Ente di riferimento, indirizzo di posta elettronica dell’autore o dell’autrice, abstract in inglese(obbligatorio): max. 250 parole, 5 keywords in inglese separate da virgole (obbligatorie).
In coda al contributo: bibliografia finale(obbligatoria),preceduta se necessario da eventuale tavola delle abbreviazioni.
Ogni sezione, capitolo, paragrafo deve presentare un titolo, marginato a sinistra;
c) Testo
Il testo principale dovrà avere corpo 12, giustificato, rientro della prima riga di ogni capoverso 0,5 cm. Dopo un titolo non deve essere previsto alcun rientro della prima riga per il primo paragrafo.
d) Numerazione dei paragrafi
e) Note a piè pagina
f) Citazioni
g) Corsivo
h) Consonante eufonica
i) Guida all’uso dei segni grafici e accorgimenti di stesura
II. RIFERIMENTI E BIBLIOGRAFIA
La numerazione di eventuali sezioni, capitoli, paragrafi, segue il seguente sistema in numeri arabi puntati: 1., 1.1., 1.1.1., etc.
Le note a piè di pagina contengono i riferimenti delle citazioni fatte nel corpo del testo, ulteriori considerazioni, riflessioni e indicazioni bibliografiche. Le note vanno in corpo 10.
Il rimando a ciascuna nota va espresso in numero arabo progressivo, in apice dopo la parola annotata, prima dell’eventuale punteggiatura e dopo le eventuali virgolette di chiusura o la parentesi chiusa. Fanno eccezione le eventuali note al titolo o al nome dell’autore o dell’autrice, che saranno contrassegnate con degli asterischi.
I passi citati di lunghezza non superiore alle tre righe verranno inseriti nel corpo del testo racchiusi fra caporali «…»
I passi citati di lunghezza superiore tre righe vanno invece trascritti in infratesto, in corpo 11, senza virgolette.
Il corsivo deve essere utilizzato per:
-evidenziare una parola, una locuzione o una frase a cui l’autore o l’autrice intende attribuire un particolare significato o un valore tecnico;
-le parole appartenenti a lingue diverse da quella in cui è steso il contributo (quindi, dove il contributo è in italiano, le parole che si vogliono evidenziare all’interno di un passo in una lingua diversa dall’italiano vanno riportate in tondo);
-indicare nella bibliografia finale tutti i titoli citati nel testo (titoli di libri, di capitoli, di saggi, etc.).
Le forme ad, ed, od vanno impiegate esclusivamente se la parola che segue inizia rispettivamente con a, e, o. Fa eccezione: ad esempio.
● Le parentesi quadre [...] segnalano eventuali omissioni testuali;
● Le virgolette “…” racchiudono parole o porzioni di testo all’interno di un passo citato fra caporali e segnalano l’uso improprio di un termine, qualora fosse necessario per chiarire un concetto;
● I caporali «…» racchiudono le citazioni nel corpo del testo non superiori alle tre righe, i titoli di riviste e risorse nella bibliografia finale;
●Il trattino medio –, preceduto e seguito da uno spazio, per gli incisi;
● Il trattino breve - unito in caso di luoghi di edizioni (Lipsia-Hannover), per parole, nomi propri o cognomi composti, per citare intervalli di anni;
Si raccomanda di utilizzare i seguenti accorgimenti, verificando in particolare:
● corretta accentazione dell’‘è’ maiuscolo: È e non E';
● corretta battitura degli spazi:
-un solo spazio tra le parole e dopo la punteggiatura;
-nessuno spazio tra parola e punteggiatura, dopo i trattini brevi, i caporali, le parentesi tonde, tra l’apostrofo e la parola, per i nomi con doppia iniziale puntata;
-mai due spazi bianchi consecutivi;
● che non vi siano virgole in corsivo non necessarie;
● che le virgolette alte, gli apici e gli apostrofi siano sempre uncinati (“ ”, ’ ) e mai dritti (" ", ');
● che i rientri a inizio capoverso siano corretti, e che non ci siano spazi prima dell’inizio di un capoverso. In particolare, bisogna evitare che i rientri siano realizzati manualmente attraverso la digitazione di una serie di spazi;
● che sia i numeri dei paragrafi che quelli dei sottoparagrafi siano seguiti da un punto;
● che i numeri delle note siano tutti in carattere e dimensioni uniformi (e in forma di apice), che siano seguiti da uno spazio, e che le note siano rientrate di 0.5 cm;
● che le note inizino con una maiuscola preceduta da spazio e terminino con un punto;
● che non ci siano trattini medi in luogo di trattini brevi o viceversa;
● che nelle citazioni non residuino formattazioni dovute a copia e incolla da Internet, e rimuovere gli eventuali collegamenti ipertestuali piuttosto che dissimularli.
DIALETTICA&FILOSOFIA adotta una variante semplificata del sistema di citazione ‘ChicagoStyle’, i cui i riferimenti si esprimono in note a piè pagina con il sistema abbreviato autore-anno-pagina e in cui le opere a cui si è fatto riferimento vengono elencate nella loro interezza in una bibliografia finale.
1) Riferimenti bibliografici
I riferimenti bibliografici vanno indicati nelle note a piè pagina, secondo il seguente schema:
Nel caso di riferimenti ad autori citati in altri testi: (Bradley 1969 cit. Silverstone 1987, 119). Nella bibliografia finale comparirà solamente il testo effettivamente consultato.
2) Bibliografia finale
La bibliografia finale (obbligatoria) deve riportare i rimandi completi e deve essere stesa con i seguenti criteri.
Esempi:
c) Curatele:
-IN RIVISTA:
Cognome Iniziale puntata del nome. (anno di edizione), Titolo del saggio o del contributo in corsivo, in «Titolo della rivista o del volume», annata, numero del fascicolo: intervallo di pagine dell’articolo citato.
-IN VOLUMI COLLETTANEI:
Cognome Iniziale puntata del nome. (anno di edizione), Titolo del saggio o del contributo in corsivo, in Cognome del curatore Iniziale puntata del nome. (a cura di), Titolo del volume in corsivo, luogo di edizione: editore, intervallo di pagine del saggio o capitolo citato.
-DA QUOTIDIANI:
Cognome Iniziale puntata del nome. (anno di edizione), Titolo del contributo in tondo, Titolo del quotidiano in corsivo, giorno e mese di edizione.
e) Riferimenti a contributi e risorse on-line
1 Russell (1910, 63). Cfr., o si veda, Russell (1910).
2«[…]» (Bradley 1969, 16); oppure: Bradley (1969, 16) sostiene che….
3 «[…]» (Blanchot 1967b, 8); oppure Cfr., o si veda, Blanchot (1967b, 8-15). -fino a tre autori: (Solara, Taddio, Crisanti 2014); Kahneman, Tversky (1979, 56) ...; -più di tre autori: (Putnam et al.1995); Chomsky et al.(1988)....
Se il riferimento è a una nota al testo si aggiunga al riferimento il numero di nota, es.: (Cooper 1968, 75, n. 244).
Nel caso di riferimenti consecutivi alla stessa opera è possibile adottare le abbreviazioni ‘ivi’(stessa opera, pagina diversa)e ‘ibidem’(stessa opera, stessa pagina).
È possibile anche citare tramite un sistema di abbreviazioni per il quale andrà prevista un’apposita Tavola delle abbreviazioni(si veda paragrafo ‘Monografie’).
In caso di riferimenti a documenti manoscritti si utilizzi la notazione invalsa nello specifico settore di studi, segnalando ed esplicitando il metodo adottato con una nota a piè pagina in occasione della prima citazione.
a) Ordine alfabetico e cronologico
I riferimenti bibliografici vanno elencati in ordine alfabetico per autore e in ordine cronologico per le opere di ciascun autore.
In caso di più opere dello stesso autore edite nello stesso anno:
-si utilizzino le notazioni: a, b, c, etc.;
-si raccomanda di evitarel’abbreviazione ‘Id.’.in favore di un trattino lungo: —(anno),Titolo, etc.
b) Monografie -Un autore:
Cognome Iniziale puntata del nome. (anno dell’edizione), Titolo in corsivo, luogo di edizione: editore.
Eventualmente seguire, dopo un punto e virgola, indicare, se diversa dalla prima, l’edizione da cui si cita:
…: editore; tr. it., Titolo in corsivo, luogo di edizione: editore, anno dell’edizione.
-Le citazioni di testi classici dall’edizione originale sono indicate nei casi in cui l’autore o l’autrice del contributo abbia esigenze filologiche.
-Nelle voci bibliografiche di lingua inglese le iniziali dei termini costituenti il titolo, a eccezione degli articoli e delle preposizioni, vanno riportate in maiuscolo.
Giere R.N. (1988), Explaining Science: A Cognitive Approach, Chicago: University of Chicago Press.
Deleuze G. (1964), Marcel Proust et les signes, Paris: Puf; tr.it., Marcel Proust e i segni, Torino: Einaudi, 2001.
-Fino a tre autori: seguendo l’ordine indicato sul testo, si inseriscono i cognomi e le iniziali del nome puntate dei due o tre autori, separati da virgole.
-Più di tre autori: Cognome del primo autore Iniziale puntata del nome. et al. (anno di edizione), etc.
Per citare mediante un sistema di abbreviazioni:
Nel caso ci si riferisca a un passo del testo tramite abbreviazioni e non con il sistema anglosassone, andrà inserita all’inizio della bibliografia una TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI che indichi a cosa ogni sigla alfabetica o numero si riferisce. Per esempio,se il riferimento è del tipo ‘OP, III, 14’, nella TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI verrà riportata una spiegazione del tipo:
OP = HobbesT.(1839-1845), Opera Philosophica quæ Latina Scripsit omnia, studio et labore Gulielmi Molesworth, Londini, apud Joannem Bohn, Longman Brown Green et Longman.
-un curatore: Pietrangeli G. (a cura di)(2007), etc; o, a seconda della lingua del contributo ed., éd., hrsg., etc.;
-più curatori: a cura di, eds., éds., etc.
d) Saggi e articoli
Esempio: Quine W.V.O. (1948), On What There Is, in «Review of Metaphysics», 25, 1: 21-38.
Cognome Iniziale puntata del nome (data di edizione), Titolo del saggio o del contributo in corsivo, in «Titolo della rivista o risorsa on-line»,URL della rivista, [data di consultazione].
Esempio: Immerman N. (2008), Computability and Complexity, in «Stanford Encyclopedia of Philosophy», http://plato.stanford.edu/entries/computability/, [consultato il 13 dicembre 2014].